Importanti novità nel rapporto tra e-commerce e Consumatore: cosa cambia per i venditori.

Le misure efficaci dal 1° gennaio 2022, obbligano le aziende a revisionare urgentemente i propri termini e condizioni, oltre che la propria operatività. L’attuazione delle modifiche al Codice del Consumo ha determinato un rafforzamento degli obblighi dell’ecommerce in tema di garanzia legale, pena sanzioni fino a 5 Mln di euro.

La misura prevede che il sito e-commerce debba informare l’utente in merito a:

  • idoneità dei beni in relazione alle esigenze del consumatore;
  • conformità dei beni alla descrizione;
  • caratteristiche del prodotto venduto.

Inoltre, la norma impone l’obbligo di indicare in maniera chiara il prezzo di vendita del bene o servizio. È, infatti, vietato occultare ai consumatori i costi accessori per usufruire pienamente di quanto acquistato.

Regime di responsabilità e garanzia dei beni

Il Codice del Consumo prevede che l’e-commerce sia responsabile verso il consumatore di qualsiasi difetto di conformità, esistente al momento della consegna del bene, che si manifesti entro due anni dall’acquisto. Le modifiche estendono la presunzione che il difetto di conformità esistesse già al momento della consegna del bene da 6 mesi ad 1 anno e per tutta la durata della fornitura per i beni e i servizi digitali.

In caso di difetto di conformità del bene, il consumatore può chiedere il ripristino della conformità, una riduzione proporzionale del prezzo o la risoluzione del contratto alle condizioni previste dal Codice del Consumo. La novità introdotta con le modifiche è che il consumatore può rifiutarsi di eseguire il pagamento di qualsiasi parte di prezzo fino a quando l’e-commerce non ottempererà agli obblighi sulla garanzia.

La garanzia convenzionale

Le novità relative alla garanzia convenzionale diventano più gravose per il venditore. In particolare, se le condizioni stabilite nella dichiarazione di garanzia convenzionale sono meno vantaggiose per il consumatore rispetto alle condizioni stabilite nella relativa pubblicità, il venditore dovrà attenersi alle condizioni stabilite nella pubblicità relativa alla garanzia convenzionale.

La vendita di beni e servizi digitali

Le norme in vigore dal 1° gennaio 2022 stabiliscono che il professionista ha adempiuto l’obbligo di fornitura del prodotto digitale quando il contenuto digitale o qualunque mezzo idoneo per accedervi o per scaricarlo è reso accessibile al consumatore.

Le novità interessano anche i termini di modifica del prodotto/servizio digitale. La modifica può, infatti, avvenire solo nei seguenti casi:

  • se previsto dalle condizioni generali, la modifica è realizzata senza costi aggiuntivi per il consumatore;
  • se la modifica incide negativamente sull’utilizzo del bene o servizio digitale, il consumatore deve essere informato (con un anticipo ragionevole su un supporto durevole) sulle modalità della modifica e della sua possibilità di recedere dal contratto o di mantenere il contenuto senza tale modifica.

In caso di recesso dal contratto, il consumatore ha diritto a ricevere il rimborso del corrispettivo pagato.

Diritti del Consumatore e sanzioni

I diritti del consumatore sono inderogabili ciò implica che qualsiasi clausola inserita nei termini di vendita, volta a escludere o limitare i diritti del consumatore, è nulla. Qualsiasi tentativo di limitazione, anche indiretto, tramite l’indicazione della normativa di un Paese non appartenente all’Unione europea, è nullo.

Inserire una clausola limitatrice dei diritti del consumatore non determina solo la nullità, ma anche la possibilità che la AGCM sanzioni l’Azienda. L’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato si può attivare d’ufficio o a seguito di una denuncia per sanzionare pratiche commerciali scorrette anche nel campo dell’e-commerce. Nel corso dell’istruttoria, l’AGCM può disporre la sospensione provvisoria dell’attività ed una sanzione pecuniaria fino a 5 Mln di euro.

Le sanzioni sono commisurate a diversi fattori come la gravità, l’entità del pregiudizio arrecato al cliente, la durata della violazione, il fatturato aziendale e l’eventuale “ripristino” del corretto funzionamento dell’e-commerce. Per una start up, ad esempio, le sanzioni si aggirano intorno ai 25-30 mila euro.

Se non avete ancora aggiornato i Termini e Condizioni del vostro e-commerce oppure se avete bisogno di una consulenza in materia di commercio elettronico, contattateci subito attraverso l’apposito modulo.