I social network hanno ridotto la distanza tra il brand e i suoi consumer che, attraverso i molteplici canali messi a disposizione dalla rete, mutano in prosumer.
I prodotti/servizi offerti dal brand si arricchiscono di un nuovo valore grazie alla partecipazione attiva di chi li usa. Ma ciò vale anche per le piccole realtà commerciali? Negozi strettamente legati al territorio possono servirsi dei social network? A guardare i 23 mila e passa fan sulla pagina del NaMì si direbbe proprio di si.
Il NaMì, posizionato nei pressi del campus universitario di Salerno, è il principale hub della movida locale. Una struttura che, in un ambiente raffinato e design, riesce ad accogliere e coinvolgere giovani provenienti dalla provincia di Avellino e Salerno. Una location che, facilmente rintracciabile nelle grandi città come Roma o Milano, ha portato una ventata di novità in un contesto statico. La collaborazione tra il NaMì è C PLUS nasce fin dai progetti cartacei, si è andata fortificando sul cantiere edile e sviluppata online. Un viaggio lungo dove la costruzione fisica dell’attività e la sua comunicazione si sono tenute per mano, delineando la brand identity.
NaMi Life ha la pretesa di portare sul web quell’hub fisico, che racchiude sotto lo stesso ombrello tre realtà differenti come Rossopomodoro, C House e Piscina, volto a creare un nuovo concetto di lifestyle.
Un progetto di comunicazione ben strutturato, partito con la sua fase teaser/stuzzicante (con la quale sono state raccolte più di 500 contatti) prima dell’inaugurazione del complesso, seguita da quello di svelamento attraverso le sezioni navigabili del sio. La pagina Facebook del NaMi, che oggi conta più di 23 mila “Mi piace”, è sicuramente la perla dell’intero progetto comunicativo. Un canale dalla comunicazione immediata, continuativa e diretta. Un posto dove (ri)trovare le emozioni vissute in una serata, ri(vedere) gli attimi passati insieme e (ri)scoprire il divertimento made in NaMì.